La fauna di Monte Mario
Negli ambienti della riserva trovano rifugio circa 345 specie animali, vertebrati ed invertebrati. La componente ornitica forestale è ben strutturata, tra gli altri
emergono il picchio verde (
Picus viridis) e il picchio rosso maggiore (Picoides major), in genere poco frequenti all’interno del Grande Raccordo Anulare, l’assiolo (
Otus scops), l’averla piccola (
Lanius collurio) e il gruccione (
Merops apiaster). Tra i mammiferi è possibile segnalare oltre ai meno esigenti e più conosciuti istrice (
Hystrix cristata) e volpe (
Vulpes vulpes), il moscardino (
Moscardinus avellanarius), varie specie di scoiattoli (
Sciurus vulgaris)e la donnola (
Mustela nivalis).

Vale comunque la pena ricordare il rospo comune (
Bufo bufo) e tra i rettili il biacco (
Hierophis viridiflavus), serpente veloce e mordace ma non velenoso. Quest’ultimo è molto diffuso e colonizza un’ampia varietà di ambienti che va dalle dune costiere, agli ambienti umidi e ai boschi, compreso l’ambiente urbano.
È una specie molto attiva e prettamente diurna che, grazie al carattere combattivo, non sempre fugge di fronte a potenziali aggressori. Per questo è piuttosto facile da incontrare. Si riconosce per colorazione nera più o meno uniforme a seconda della regione in cui vive. Nel Lazio il nero del dorso è inframezzato da macchie giallo-verdastre. È agile e veloce e può arrampicarsi sugli alberi per rincorrere le prede: altri rettili, anfibi e piccoli mammiferi. Come gli altri serpenti usa la lingua per “catturare” gli odori e può inghiottire prede relativamente grandi grazie alle mandibole, non saldate anteriormente, che possono agire in modo indipendente.

È possibile in primavera incontrare il gruccione che deve il suo nome scientifico (
Merops apiaster) alle particolari abitudini alimentari. Il suo cibo preferito, infatti, è costituito prevalentemente da api, vespe e calabroni ai quali rimuove abilmente il pungiglione. Come potenziali predatori degli alveari, i gruccioni sono ovviamente poco graditi agli apicoltori. Anche il comportamento nidificatorio é particolare. Infatti costruisce il proprio nido scavando cunicoli anche molto profondi in piccole scarpate, terrapieni o argini di fossi in pareti di terreno friabile, preferibilmente esposti a sud e nei pressi di corsi o specchi d’acqua. Per scavare usa il becco lungo e leggermente arcuato e spinge la terra all’esterno con le zampe. La sua livrea dai numerosi colori molto vivaci e brillanti, ne fa una delle specie più variopinte dell’avifauna italiana. Castano dorato superiormente e azzurro inferiormente, presenta anche intense sfumature di giallo, verde, nero e arancione. In volo è facilmente riconoscibile per la brillantezza del piumaggio, il corpo e le ali lunghe e affusolate e la coda appuntita.