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Tomba cosiddetta “di Nerone”

p. 25UPT9607All’altezza del VI miglio dell’antica via Cassia, sul lato destro, vi era il sepolcro di Publio Vibio Mariano, noto erroneamente sin dal Medioevo come Tomba di Nerone. Il monumento, databile al III sec. d.C., è costituito da un alto basamento in laterizio sormontato da un sarcofago marmoreo con coperchio a doppio spiovente con acroteri. Il lato frontale della cassa è occupato da una tabella iscritta, affiancata dalle figure dei Dioscuri, che riporta la dedica del sepolcro da Vibia Maria Maxima al padre Vibio Mariano, procuratore della Sardegna e prefetto della Terza Legione gallica originario di Julia Dertona (attuale Tortona), ed alla madre Regina Maxima. Sui lati minori sono realizzati a rilievo dei grifi alati al galoppo, mentre il lato posteriore, che oggi prospetta sull’attuale via Cassia, non è ornato. Il coperchio presenta una ricca decorazione a rilievo: Marte in armi, l’aquila che trattiene tra gli artigli il serpente, le Vittorie alate. p. 25 bis_UPT9599

L’attribuzione leggendaria all’Imperatore Nerone nacque nel Medioevo, quando Papa Pasquale II, preoccupato per gli onori che il popolino di Roma riservava alla tomba della famiglia dei Domizi Enobarbi, da cui discendeva Nerone, decretò la distruzione del mausoleo, diffondendo la voce che i resti dell’Imperatore erano stati traslati in una tomba sulla via Cassia, ben fuori dalle mura cittadine. Malgrado il monumento abbia ispirato artisti e viaggiatori di ogni tempo, oggi si trova immerso nel traffico intenso della moderna via Cassia, ignorato dai passanti.