Castel Romano
La mole di Castel Romano spicca lungo via di Trigoria nel suo aspetto attuale di casale. Il nome deriva probabilmente dalla famiglia Romani di Trastevere, imparentata con i Bobaziani che ebbero possedimenti ad Ostia.
La costruzione del fortilizio deve risalire al Medioevo, anche se scarsi sono i resti e i documenti relativi a queste origini. La più antica menzione del fondo risale al 996, quando Ottone III confermò al monastero dei SS. Bonifacio ed Alessio il casale quod dicitur Romanio, cum servis et ancillis et omni sua pertinentia. Un castello merlato con alcune casette intorno è rappresentato nella Mappa della Campagna romana di Eufrosino della Volpaia (1547); ed ancora in un disegno del Catasto Alessandrino (1660), tra le architetture del Casale omonimo, affiorano un lungo edificio merlato ed una piccola torre.
Il castello fu trasformato in casale e come tale comparve nel 1540, nel contratto di vendita tra Alessandro Colonna di Palestrina e Camillo Colonna.
Successivamente la proprietà passò prima al monastero di S. Saba e poi all’Ospedale di S. Spirito in Sassia, mentre nel corso del ‘600 appartenne ai Sacchetti.
Le fattezze attuali risalgono però al XVIII sec. Nel 1730, infatti, il fondo fu acquistato dal Cardinal Giulio Alberoni, ministro di Filippo V. Il Cardinale vi edificò un grandioso palazzo con una chiesa dedicata a S. Michele e si attivò nel dare nuovo impulso all’attività agricola della tenuta, bonificando i terreni e realizzando un fabbricato per le abitazioni dei contadini.
Alessandra Reggi (tratto da Atlante dei Beni Culturali delle Aree Naturali Protette di RomaNatura)