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Gestione del cinghiale

Le problematiche causate dalla presenza del cinghiale nelle aree naturali protette in relazione ai danni alle attività agricole rappresentano un aspetto cruciale della gestione di un’area protetta, in cui si devono bilanciare esigenze di tipo conservazionistico e la presenza di attività antropiche.

Entrambi questi aspetti rappresentano infatti finalità istitutive dell’area protetta (L.

394/1991, art.1).

Romanatura, consapevole della necessità di affrontare in modo corretto questo conflitto,

ha previsto sin dal 2008 un progetto pluriennale di gestione della fauna selvatica (approvato e

finanziato dalla Regione Lazio) che prevede, tra l’altro, l’elaborazione e l’attuazione del Piano di Gestione del cinghiale nella Riserva naturale di Decima Malafede.

Inoltre, più recentemente, Romanatura ha dato avvio alle fasi di studio e monitoraggio dei cinghiali nella Riserva naturale dell’Insugherata e, nel prossimo futuro, valuterà l’opportunità di predisporre un piano di controllo anche per la Riserva naturale della Marcigliana.

La predisposizione di piani di controllo specifici per ciascuna delle riserve naturali prima menzionate da una parte deriva da disposizioni normative molto stringenti, dall’altra anche dal manifestarsi del problema cinghiali in periodi e con intensità molto diverse a seconda dell’area protetta.

In sintesi il Piano di Gestione del cinghiale nel R. N. Decima Malafede si pone i seguenti scopi:

 attenuare i conflitti sociali legati alla presenza del cinghiale nella riserva naturale;

 rendere il sistema danno-indennizzo-protezione sostenibile nel lungo periodo

attraverso una gestione che miri alla diminuzione del danno;

 conservare la popolazione di cinghiali ed il suo ruolo ecologico, insieme alle biocenosi ad esso collegate, prevenendo, in particolare, gli squilibri ecologici a carico di habitat e specie animali e vegetali rare e di interesse comunitario inserite in Direttiva Habitat e Direttiva Uccelli.

Per il raggiungimento di questi obiettivi Romanatura prevede l’utilizzo di diversi strumenti

di gestione, da usare in modo concomitante e sinergico, finalizzati alla riduzione dell’impatto

sulle attività agricole e sulle biocenosi nei tempi e nei modo descritti in seguito.

Il Piano è stato approvato nel 2015 e a breve si darà avvio alla fase di formazione del personale per lanciare la fase operativa di controllo.

Maggiori dettagli e tutte le relazioni relative allo studio e monitoraggio della fauna selvatica e alle azioni di prevenzione dei danni causati all’agricoltura sono disponibili sul sito di Romanatura:

romanatura.roma.it/prevenzione-danni-da-fauna-selvatica